The Equalizer 2 – Senza perdono (USA, 2018)
Recensione
Non è particolarmente originale come film d'azione nè ha momenti di vera incertezza. Scorre sui binari della tranquillità ma si può vedere senza pensare di aver fatto un errore.
Storia6.0
Regia6.5
Fotografia6.5
Interpretazione6.5
Originalità5.5
Effetti speciali7.0
( 1 vote ) 6.4
Denzel Washington torna nei panni di Robert McCall, agente segreto in pensione e dichiarato morto nel sequel di The Equalizer del 2014. McCall vive una vita tranquilla, alle prese con i piccoli problemi quotidiani (come minacciare e pestare una gang di trafficanti di droga per “salvare” dalla cattiva strada un ragazzo del suo stabile) che viene costretto a tornare in azione a causa dei soliti cattivi. Questa volta stanno ripulendo la scena proprio da ex-agenti segreti e la cosa diventa prestissimo molto personale.
Il film in sè non è male ma risulta un po’ stanco. Washington è il solito super-agent che stende i cattivi senza farsi nemmeno un graffio e con la faccia di chi ti vuole dire che hai fatto un grave sbaglio a dargli fastidio. E’ un film d’azione, senza dubbio, costellato di tutti i problemi dei film d’azione come per esempio il ritratto del super-agent che passa le sue giornate ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, salva le ragazze da situazioni negative e le solite cose che ci si aspetta da un super-agente buono.
Il difetto principale del film è di essere davvero un film d’azione standard, con qualche ambientazione carina ma in generale senza nessun tratto distintivo. Essendo Washington troppo forte per i cattivi, non c’è nemmeno il pathos di capire se in effetti se la caverà perchè non ci sono dubbi sul fatto che lo farà.
Si può vedere ma proprio per riempire quello periodo di tempo che ci avanza. Una volta iniziato lo si finisce senza troppi problemi ma anche senza troppi sussulti.
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