Il cavaliere oscuro – Il ritorno (UK / USA, 2012)

Recensione

7.2

Tecnicamente bello da vedere ma delude un po' sia nella connotazione "fumettesca" che nella storia.

Storia6.2
Regia7.3
Fotografia8.0
Interpretazione7.3
Originalità6.0
Effetti speciali8.1
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Batman ha attraversato diverse trasformazioni da quando è tornato sul grande schermo ed è forse il supereroe più maltrattato di tutti. Costantemente perso tra il dover essere un eroe positivo ed una certa inclinazione per il Lato Oscuro, bilanciato a volte da una specie di neutralità simile a quella del personaggio di Godzilla come inteso nella versione giapponese, gli autori raramente hanno capito cosa voler fare davvero di Batman. Christopher Nolan conclude la sua trilogia dedicata all’uomo-pipistrello con Il cavaliere oscuro – il ritorno, un film che Nolan ha voluto rendere insieme complicato e banale e che alla fine non esalta Batman e lo fa perdere un po’ in una serie di eventi da film d’azione, minando l’aspetto fumettesco e sostituendolo con una sottotraccia più futuristica. Batman non è più immerso in un mondo da fumetto ma è una piccola specificità di un mondo più normale nel quale lui e Catwoman (Anne Hathaway) sembrano persone molto eccentriche più che supereroi.

A questo si aggiunge il messaggio tutto politico e molto comune nella filmografia statunitense ed anglosassone sulla ingovernabilità delle masse. L’antagonista di Batman, Bane, è definito e rappresentato come una specie di rivoluzionario che in realtà (e questo fa parte del messaggio) è in realtà animato da altri sentimenti e che usa il risentimento verso i ricchi come arma per una sollevazione popolare che, come sempre, genera solo caos e confusione fino a quando le autorità non rimettono tutto a posto con l’aiuto, prezioso, di Batman. Anche volendo ignorare il messaggio di fondo, il film convince per tecnica e regia ma rende deboli i suoi personaggi, più banali che super-qualcosa a partire dal mondo in cui sono immersi. Lucius Fox (Morgan Freeman) costruisce i famosi giocattoli  di Batman come progetti governativi, Wayne dirige le sue aziende che i malvagi vogliono sottrargli e altre spiegazioni un po’ banali spingono una trama senza particolari colpi di scena, senza troppo mordente. Bruce Wayne potrebbe essere Bruce Willis ed in fondo non cambierebbe moltissimo.

Il Cavaliere Oscuro – il ritorno è il film che ha incassato di più tra gli eroi DC e tecnicamente è difficile da discutere. Girato bene, con attori che non sfigurano e con qualche effetto speciale (non troppi, a dire il vero) che giustifica la presenza di un super-eroe ma non esalta i personaggi. Le persone normali, quelle che Batman e diversi altri personaggi dichiarano di voler proteggere a più riprese, spariscono dalla scena tranne quando si devono presentare folle fuori controllo; i militari davanti ad una minaccia nucleare si limitano a bloccare i ponti e tutto si riduce all’esaltazione della polizia locale, con qualche piccolo aiuto super. Un po’ poco. Il super-cattivo Bane ha una mascherina che non lo caratterizza anche perchè gli copre praticamente tutto il volto, le sue ragioni sono abbastanza scontate e poco interessanti e le sue azioni sono più da truffatore che super-cattivo. Anche qui, poco e anche male.

Il film si può vedere? Si, anche grazie ad una buona fotografia ed un cast che non sbaglia ma se passerà forse alla storia come il film DC che ha incassato di più, non passerà alla storia come un grande Batman. Troppo falsamente ricercato, sia nei modi che nella sua psicologia. Non è però mai veramente noioso e quindi è adatto per una serata in compagnia dei fan del genere. O da soli, con i pipistrelli.

 

La scheda su Wikipedia

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