Alien: Covenant (UK, USA – 2017)

Recensione

7.3

Un buon film con una parte delle risposte che i fan attendono da più di 30 anni. Ma è grande la sensazione che si potesse fare di più e che Scott ormai abbia difficoltà a fare cose originali. Anche se la sceneggiatura non è sua, avrebbe dovuto impegnarsi di più per portare un prequel con maggiore qualità ad un franchise già massacrato negli anni.

Storia6.5
Regia7.5
Fotografia8.0
Interpretazione7.0
Originalità7.0
Effetti speciali8.0
Reader Rating: ( 1 vote ) 7

I fan del franchise Alien sono stati maltrattati negli ultimi… beh, negli ultimi 30 anni almeno perché dopo i primi due film della saga i successivi hanno toccato vette piuttosto misere a causa principalmente di storie davvero brutte. Il minimo è stato certamente raggiunto negli spin-off della serie Alien vs Predator.

Quindi quando Ridley Scott ha annunciato che tornava a gestire direttamente la serie, abbiamo tutti avuto un sussulto sebbene Scott non scriva da molto tempo cose di una certa qualità. Alien : Covenant è il seguito di Prometheus, il primo ritorno di Scott alla serie Alien dopo lungo tempo. La storia riprende gli eventi che precedono il primo film della saga ricollegandosi agli eventi di Prometheus per approfondire la genesi dei famosi alieni antropomorfi. La Covenant è una nave spaziale che nel 2104 è diretta verso un pianeta con 2000 coloni e pochi membri dell’equipaggio, pronti a colonizzare il nuovo mondo e far ripartire la sopravvivenza terrestre.

Durante la navigazione, è preda di un incidente e riceve poi uno strano segnale da un pianeta più vicino della sua destinazione originale che sembra però compatibile con la vita e, soprattutto, essere origine di un segnale umano. Quello che seguirà sarà una serie di eventi, ovviamente cruenti, che porterà alla spiegazione definitiva della nascia delle creature che abbiamo imparato a conoscere in Alien.

Regia e fotografia, oltre che effetti speciali, sono impeccabili come in Prometheus e proprio come nel suo predecessore le ambientazioni cambiano passando dalle anguste astronavi che abbiamo visto nei primi film della serie (gli altri nemmeno li consideriamo…) a pianeti, spazi più aperti anche se sempre cupi. Scott ha anche benedetto il tentativo di non buttare – come spesso si fa – le storie introdotte negli altri film della serie, persino negli osceni Alien vs Predator da cui vengono riportate alcune informazioni ed evoluzioni della storia ma se il prodotto complessivamente soddisfa per l’azione e per la qualità di scene ed effetti speciali risulta un po’ superficiale nella storia.

Il tentativo di abbellirlo introducendo grandi temi filosofici e persino richiami artistici è piuttosto banale. Ciò che a Prometheus e Covenant manca davvero è l’impegno nel voler sviluppare una storia e non solo collegare eventi. L’idea del prequel non è ovviamente originale ma almeno consentirebbe di aprire nuovi e più ampi scenari che però non vengono nè sfruttati nè tantomeno cercati. Alla fine la storia spiega ma non è esaltante, lascia con l’idea che si poteva fare di più e approfondire meglio un universo vasto come quello di Alien.

Il film è stato considerato un flop commerciale ma non è un brutto film. I fan della saga troveranno le spiegazioni che cercano mentre gli altri troveranno comunque una buona qualità complessiva, sebbene lontana da vette e non troppo originale. La sensazione è che si potesse fare di più e anche che l’impegno a creare una vera e propria nuova triologia non ci sia stato davvero e che sarebbe stato possibile estendere il mondo di Alien andando in direzioni nuove. Invece dal mostro si è voluto tirare fuori solo quello che conoscevamo già e così facendo è difficile diventare molto originali.

Questo problema è comune a moltissimi film di fantascienza, compresi i terribili sequel della serie Star Wars. Negli sceneggiatori la voglia di essere originali sta scemando sempre di più e riproporre i punti di forza (ammesso che lo siano) delle serie originali diventa un mantra ineluttabile. Scott si è già arreso, infatti, dichiarando che un eventuale prossimo film (ne erano previsti originariamente 3 o 4) si baserà più sul personaggio del sintetico affidato a Fassbender, confermando che non ha grandi piani per i simpatici alieni.

La recitazione è buona. Fassbender e Waterston sono convincenti ma i loro personaggi mancano di un vero mordente e sembrano delle semplici copie di Ripley e dei sintetici già visti. Complessivamente, solo un buon film che i fan apprezzeranno per le risposte che dà anche se forse queste risposte non li soddisferanno. Se però si allarga il campo alla storia e a chi era coinvolto, sembrerà più una occasione persa.

La scheda su Wikipedia
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