Bright (USA, 2017)
Recensione
Un film fantasy non particolarmente originale ma diretto, interpretato e gestito bene. Non sarà il miglior film che avrete visto nella settimana ma vi consentirà di passare due ore senza annoiarvi troppo.
Storia5.5
Regia6.5
Fotografia6.5
Interpretazione6.5
Originalità5.5
Effetti speciali7.0
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I primi minuti di Bright sembrano abbastanza noiosi e scontati. La storia sembra un po’ improvvisata con una città di Los Angeles – ed il mondo – nel quale, per ragioni che non si comprendono, vivono fino a 9 razze diverse. Tra queste la classicissima divisione tra orchi, umani ed elfi che ci insegue da diverso tempo mentre non sono chiare le altre 6 razze. In modo misterioso gli elfi sono ricchi, belli e potenti. Non è dato sapere perchè ma è così mentre gli orchi sono ovviamente sporchi, puzzolenti e brutti.
A Will Smith, poliziotto vicino alla pensione ma non troppo, viene assegnato come compagno di turno un orco, il primo che sia stato accettato nella polizia. Gli orchi sono infatti mal visti e il compagno di Smith è una sorta di esperimento di pari opportunità per placare le accuse di violenza contro gli orchi. Sempre meglio contro gli orchi che contro i neri, sembra pensare Smith. Ad ogni modo l’inizio non è incoraggiante perchè in un mondo che è in tutto e per tutto uguale a quello attuale si viene catapultati in questa nuova realtà senza alcuna spiegazione. Almeno i film post-apocalittici usano la distruzione del pianeta come scusa…
Soprendentemente però il film migliora nonostante venga introdotta addirittura la magia. Il compito dei due poliziotti neo-amici sarà, oltre che accettarsi l’un l’altro, anche collaborare per evitare che i loro colleghi corrotti vengano in possesso di un elemento molto importante nella storia. Per farlo dovranno ucciderli e diventeranno da quel momento bersaglio di tutti: i poliziotti buoni che li vogliono arrestare, una gang che vuole l’elemento che hanno trovato, i poliziotti cattivi che vogliono la stessa cosa ed elfi rinnegati che rivogliono l’elemento magico per riportare in vita il Signore Oscuro, in puro stile Harry Potter.
Nonostante questo caos ed una storia molto debole, il film è meno terribile di quello che sembra. I due attori protagonisti fanno un lavoro egregio, le ambientazioni sono una variazione magica del classico film on the road in cui bisogna scappare un po’ da tutti ma l’alchimia regge senza eccellere. Finale abbastanza scontato ma in generale il film non è noioso e consente di trascorrere un paio d’ore senza pensare di cambiare canale.
Evidenti i riferimenti presi da tanti altri film del genere tra cui la ragazza elfo che i due devono salvare in puro stile Il Quinto Elemento di Luc Besson. Nonostante questo, probabilmente per un buon collegamento tra i diversi avvenimenti della storia e per una tendenza a non esasperare ed esagerare troppo con le situazioni, il film regge. Certo, ovviamente se accettate che a Los Angeles una notte diversi gruppi vadano in giro a far saltare tutto quello che incontrano.
Buon Will Smith, ottimo Joel Edgerton mentre molto debole e scontato il personaggio interpretato da Noomi Rapace.
Nota: film disponibile su Netflix.
La scheda su Wikipedia